Nuova produzione video commissionataci da Istituzione Bologna Musei. Il soggetto questa volta è il Museo del Patrimonio Industriale
Il Museo ha sede nella Fornace Galotti “Battiferro” la cui costruzione risale al 1887.
Nell’edificio che dal 1997 ospita il Museo venivano prodotti laterizi da costruzione e terre cotte ornamentali, occupando circa duecento addetti.
L’estensione totale degli spazi espositivi è di circa 3000 metri quadrati su tre piani.
La produzione di questo video, che racconta una parte sorprendente della Storia di Bologna, ci ha appassionato da subito. Raccontare il Museo del Patrimonio Industriale significa viaggiare nel tempo. Il protagonista di questo viaggio è l’ingegno dei bolognesi, sempre teso a ricercare innovazioni tecnologiche che potessero migliorare la qualità del lavoro e della vita.
Prima di tutto la produzione della seta e la messa a punto del famoso mulino da seta bolognese. Il sistema idraulico di canali cittadini ottenuti deviando il corso del fiume Reno.
La fondazione, nel 1844, dell’Istituto Aldini Valeriani. Una scuola nata per formare maestranze qualificate che avrebbero poi dato vita al distretto industriale bolognese.
Fino ad arrivare alle più avanzate tecnologie nel campo dell’automazione e dei motori, che hanno reso Bologna protagonista di questi settori a livello mondiale.
Raccontare tutto questa Storia attraverso le immagini vuol dire creare una connessione diretta tra la collezione del museo e l’impatto che le innovazioni tecnologiche documentate hanno sulla nostra vita quotidiana, per riflettere su un presente in costante evoluzione che, anche grazie al passato, getta le basi per il futuro.
La soluzione che abbiamo scelto è un ibrido tra un video emozionale e un documentario. La voce narrante ci guida attraverso immagini storiche, disegni tecnici, modelli in scala, plastici e ambienti reali, raccontandoci quello che l’ingegno dei bolognesi è riuscito a creare. Lo sviluppo è cronologico: dalle prime invenzioni riguardanti la manifattura della seta si arriva fino ai giorni nostri e alla realtà virtuale.