LA STORIA
Situata in Piazza Maggiore, Torre Accursi è anche nota come Torre dell’Orologio. Accursio, che ne era il proprietario, era arrivato da Firenze per studiare legge e divenuto poi illustre giurista, volle costruirsi la sua casa: una costruzione molto grande che includeva una scuola, con il portico verso la piazza, e una torre in angolo.
Sulla facciata della Torre un enorme orologio meccanico, installato nel nel 1444.
IL CONCEPT
L’immaginario che nasce spontaneo intorno alla Torre dell’Orologio è direttamente collegato al Tempo. Inteso non solo come scorrere delle ore ma come entità, come viaggio, come vita, un flusso che ci lega al movimento dell’Universo. In questo senso la Torre dell’Orologio per la città è come il faro per i naviganti, sintonizzata con il ritmo del cosmo, con le mutazioni del cielo, il Sole, la Luna e gli Astri.
Diventa motivo di scoperta e di riscoperta.
La scoperta avviene attraverso le immagini di questo luogo finora inaccessibile al pubblico. La salita fino alla vetta svela una vista unica, forse la più bella della città;
La riscoperta avviene grazie all’importanza del luogo come strumento ancestrale: il meccanismo che custodisce è il risultato di millenni di investigazioni astronomiche, è qualcosa di più di una fortunata coincidenza di ingranaggi.
IL CUSTODE DEL TEMPO
In una Bologna di un epoca imprecisata un orologiaio ci apre le porte della Torre e ci conduce nel suo piccolo regno misterioso, fatto di angoli bui, scale di legno e scricchiolii.
Un salto nel Tempo ci riporta nella Bologna del presente, in cui la Torre dell’Orologio ritorna ad essere accessibile al pubblico che può godere della meraviglia di affacciarsi su sui panorami. Nel frattempo, grazie ad un custode d’eccezione che veglia sul suo ingranaggio, l’Orologio continua a battere per noi.